martedì 28 maggio 2019

FM Big ES - Diario di una domenica a tutta E sporadica






Di Cristian Puddu

Questo mese di maggio sembrava avaro di aperture per E-sporadico.  Potrei pensare ad una mia colpa, dovuta al fatto che ho deciso di impegnarmi meno rispetto al passato, ma anche le carte e gli altri ascolti presenti su Fmlist confermavano questa carenza in generale di ascolti.
Sul significato della frase “impegnarmi meno rispetto al passato” devo fare una piccola precisazione: l’ascolto di questo tipo richiede un impegno fuori dal comune.

E qui spezzo una lancia a favore degli italiani (ed anche per i colleghi spagnoli ed altri dell’Europa meridionale). Trovare del tempo libero per ascoltare durante il giorno, per un fenomeno propagativo che talvolta dura mezz’ora e che normalmente termina prima delle ore notturne è tutt’altro che facile. I nostri stili di vita ci impongono di rientrare la sera tardi da lavoro, di vivere i fine settimana in famiglia, al mare, e perché no, con i numerosi eventi, sagre, fiere e manifestazioni tipiche del periodo estivo. Naturale quindi (a prescindere dal discorso delle frequenze libere) che da noi si ascolti meno, rispetto ad esempio al Regno Unito.

Pure io quest’anno travolto dagli impegni e da altri pensieri, mi sono organizzato per un ascolto più blando cercando di ascoltare poco e magari contattando le poche interessanti emittenti ricevute, cercando di sintonizzare qualcosa di insolito e di nuovo. E quella simpatica, nuvoletta che ionizza lo strato E, sembrava voler assecondare la mia idea, producendo poi di fatto poche aperture degne di nota. In un mese di maggio quindi avaro, e in ritardo rispetto alle solite stagioni.
Almeno, così speravo, sino alla rivoluzionaria domenica. Quella che passerà alla storia come The big Es del 26 maggio.



In realtà non sembrava una domenica di maggio. Ma piuttosto di inizio primavera. Pioggia persistente e temperatura di circa 15 gradi. Condizioni decisamente insolite per il periodo, almeno in Sardegna dove i miei ricordi delle aperture sono legati al caldo, al sole, alla forte tropo (a proposito quasi completamente assente, se non qualcosa a livello locale). Ieri invece nel momento in cui mi accingevo ad accendere gli apparecchi (azione apparentemente semplice, ma che mi avrebbe sconvolto la domenica) avevo la finestra chiusa ed indossavo un leggero giubbotto (che poi mi son levato quando ormai ero sopraffatto dall’estasi dovuta a quel che stava arrivando).

Anni fa (cominciano ad esser troppi), durante le aperture bastavano poche ore per ascoltare centinaia di emittenti. Le frequenze nell’isola erano decisamente più libere. Poi l’arrivo di Padania, gli scambi, l’attivazione di numerose comunitarie hanno cambiato l’etere. Certo non ci sono segnali veramente forti, e per fortuna i canali liberi esistono ancora, ma la situazione è comunque mutata ed ero convinto (sino a ieri, sino al The Big Es) che non ci sarebbe mai più stata occasione di ascoltare parecchia roba.


Fmlist e Whatsapp hanno dato una decisa mano al mondo dell’ascolto via Es. Il secondo per gli alert, attraverso un gruppo con il quale possiamo capire chi, come e cosa ascolta e quindi tentare di liberarci dai nostri impegni quotidiani per tentare di ricevere qualcosa. Tra le tante funzioni rivoluzionarie di Fmlist, vorrei far notare, la modalità DCS. Abbiamo in pratica la visualizzazione su mappa di chi ascolta in tempo reale, e la rappresentazione grafica della zona soggetta all’apertura. E’ ormai chiaro con un minimo di esperienza stabilire già basandosi su questa mappa, se anche sulla propria zona è presente l’apertura.

Non solo, ma quasi sempre è possibile stabilire esattamente cosa sta arrivando sulla mia zona ancor prima di accendere la radio. Ecco perché è importante che il maggior numero di persone utilizzi questo strumento. Pubblicare il proprio log in tempo reale, potrà sembrare laborioso ma è un esempio di come la collaborazione tra i dx’er possa portare vantaggi per tutti.



Un domenica bestiale: 26 maggio 2019

Tornando a noi, all’accensione dei ricevitori alle 14.30 italiane, arrivava la Turchia, ma è stato giusto un attimo, e non sono riuscito ad identificare l’emittente. Poi subito Bulgaria e Romania con segnali belli forti. Inconfondibile come sempre la radio rumena  Itsy Bitsy con la sua musica dedicata per i più piccoli.

Poi mezz’ora dopo è stata la volta della Danimarca e della Polonia. A quel punto era già chiaro come nelle migliori della tradizioni l’apertura “girava” si spostava per il Nord Europa.
Ed infatti alle 15.30 italiane  ecco arrivare in Sardegna, la Svezia seguita dalla Germania.  I segnali si facevano sempre più forti e mezz’ora dopo diventano incredibilmente tosti, con numerose emittenti del Belgio, Francia e Olanda ricevibili in tutta la banda FM.

La situazione non si sbloccava ed ecco alle 17.00 locali comparire la BBC. Pensavo che ora girasse definitivamente verso la Francia e poi la penisola iberica. Invece no. Dopo una breve pausa l’apertura è ripresa dalla Romania, con numerosi segnali anche dell’Ucraina. Da segnalare in questa fase, alcune emittenti della Serbia, che raramente arrivano in Sardegna.

Alle 20.00 italiane i segnali si attenuavano quasi definitivamente, resistendo in parte solo sulla OIRT. Era la fine di una grande giornata?

Poco meno di un’ora dopo, verifico nuovamente. Un timido segnale in spagnolo arriva dalla direzione opposta su cui è puntata l’antenna. Certo è molto attenuato, visto che la direttiva 9.2 Korner fa giustamente il suo dovere.
Mano al comando del rotore, ed ecco arrivare Spagna, Marocco e  Portogallo. Segnali solo a tratti forti, ma che contribuiscono a rendere la giornata decisamente spettacolare. In questo frangente per almeno 15 minuti ero probabilmente l’unico in ascolto. La mappa su Fmlist non mostrava altri collegamenti.
Confidavo in cuor mio nelle Canarie, ed invece sul più bello tutto si attenua. Silenzio. Sarà realmente finita? Controllo la Oirt, e vedo che vi erano numerosi segnali. Non ancora sazio, sposto nuovamente l’antenna verso l’est europeo. Intanto l’orologio segnava le 22.30 italiane.
La Oirt pululava di segnali della Bielorussia e dell’Ucraina che hanno comunque un fascino su questa banda, un po’ particolare che non saprei descrivere… direi un misto tra il vintage, l’insolito ed il malinconico.

Sono le 23.15 locali. La stanchezza comincia ad essere presente, ho fatto diverse soste durante l’ascolto, ho inviato qualche messaggio e letto qualcosa, però l’apertura mi ha talmente coinvolto che mi sento come un po’ fuori dal mondo. Decido quindi di spegnere, ma non prima di aver fatto un “tremendo errore”. Scopro infatti che  Ucraina, Polonia e Romania erano presenti sopra gli 87.8MHz. Molte emittenti sono già state ricevute durante il giorno, una decina invece vanno a log. Con i 90.20MHz dell’Ucraina Radio Rocks, ricevuta con tanto di ps e picode alle 24.07 si spegne. Non mi piace fare i numeri, a volte quello che conta è la qualità. In questo caso è stato un mix di entrambe le cose. Ma la cosa più importante è l’emozione che si ha nell’ascoltare queste voci e culture così differenti tra loro, ed accarezzare quel fenomeno, per certi versi ancora misterioso, chiamato E-sporadico.

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Cristian Puddu, I-09010 Musei 08e40/39n17
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